In molti avevano dato per spacciata l’auto in questi ultimi anni; auto intesa come bene da esibire, che fa capire in un colpo d’occhio a
quale ceto apparteniamo, auto per il piacere di possedere una comodità al nostro servizio.
Si parlava di sharing economy nel settore automotive con i grossi player nel settore startup come Uber e BlaBlaCar. E poi ancora
il noleggio auto elettrica in tutte le città. Auto da prendere senza chiave, con un semplice codice sul nostro smartphone
una volta completato l’acquisto del servizio in rete. Si parlava di questo bene consumistico finalmente
giunto al capolinea.
E invece? Ci accorgiamo che quella che noi ritenevamo una vera e propria rivoluzione, cioè il rifiuto del possesso di un mezzo
inquinante e molte volte superfluo, così non è. L’auto è più viva che mai e lotta insieme a noi. Arriva il botto di vendite di febbraio
e tutto viene messo in discussione. Ma quale auto elettrica! Quale rifiuto dell’auto. Le case automobilistiche dopo anni di crisi
e con vendite davvero basse, riprendono a correre, a ripresentarsi nei saloni e a buttare fuori nuovi modelli.
Ecco quindi il successo di auto ormai rodate come Opel Astra fra tutte. Un modello che non conosce crisi e beneficia del buon rapporto
prezzo-qualità. Vanno forti i modelli chiave di Fiat come 500 e Panda.
Insomma sembra che dopo anni e anni di crisi gli italiani abbiano deciso di rompere il salvadanaio dei propri risparmi e cambiare
macchina. In questi anni probabilmente era stata questa la chiave delle poche vendite auto: la crisi c’è, il lavoro
oggi c’è ma domani non si sa, quindi… i risparmi in banca non si toccano e allo stesso tempo non ci si carica di rate.
Per molti anni gli italiani hanno vissuto un periodo di “ricchezza a rate”: volevi l’ultimo modello di cellulare? Nessun problema…con 24 comode rate da 50 euro ciascuna puoi avere l’ultimo modello di cellulare. Allo stesso tempo basta dare un’anticipo e poi anni e anni di rate e potevi avere un modello di auto nuova.
Invece in questi anni sono esplosi in rete siti di ricambi auto dove la gente può risparmiare notevoli cifre
ordinando i pezzi di ricambio  poi facendoli montare dal proprio meccanico o carrozziere di fiducia. Ecco ad esempio qui un sito di riferimento nel settore
e-commerce di ricambi auto.
Ora invece tutto ad un tratto il settore dell’auto riparte e le persone tornano a visitare le concessionarie auto, a sognare nuovi modelli,
a cercare offerte di rottamazione.
Sarà un colpo d’ala del settore o la ripresa economica è già arrivata?

Di Grey